OK-N: parliamone... | Kart News

2022-08-20 00:09:32 By : Mr. Jason Ye

L’annuncio della volontà della CIK FIA, con l’avallo delle federazioni nazionali, di lanciare 2 categorie OK Nazionali ha avuto la forza di un terremoto nel mondo del kart. Molti piloti, team e appassionati del nostro sport si stanno chiedendo se questa decisione sia quella che noi tutti stavamo aspettando da anni o se ci troviamo di fronte all’ennesimo passo falso in grado di minare le fondamenta del karting entry level. In questo momento particolare, infatti, team e piloti si stanno interrogando se sia giusto continuare a investire nei monomarca o aspettare la definizione dei regolamenti della OK Nazionale per fare il grande salto. OK, una grande categoria… con piccoli numeri! Per i più giovani, e per chi ha la memoria corta, facciamo un attimo il punto della situazione. Nel 2007, 15 anni fa, la CIK FIA seguita a ruota da tutte le federazioni nazionali, decise di mandare in pensione le classi 100 cc a presa diretta per sostituirle con la KF: 125 di cilindrata, avviamento elettrico, frizione centrifuga e, per le versioni più potenti, valvola parzializzatrice dello scarico. Sulla carta sembrava che il futuro del kart fosse tinto di rosa, i fatti invece sancirono un clamoroso fallimento di questa categoria che rimase un club per i facoltosi in grado di spendere cifre esagerate. I kart erano costosissimi per via della presenza dei freni anteriori con comando manuale, cablaggi sofisticati e numerosi delicati accessori soggetti a frequenti rotture. Correre nella KF era un vero e proprio bagno di sangue. I piloti delle categorie nazionali iniziarono così ad affollare i vari monomarca, più economici anche se nettamente meno prestazionali non solo dei KF, ma anche dei tanto vituperati 100 cc. Con gli anni alcuni tra i costruttori più blasonati hanno dato vita al loro trofeo monomarca, con una diffusione a macchia di leopardo legata più alle capacità dei distributori locali che al reale valore tecnico della categoria. Con l’avvento della OK, motori 125 monomarcia a presa diretta con valvola di decompressione per facilitare l’avviamento, anche i costruttori più restii ad ammettere il fallimento (ricordo quando andava in voga il detto: “indietro non si torna” che oggi mi fa tanto ridere) hanno fatto retromarcia eliminando la frizione centrifuga, i cablaggi, il motorino d’avviamento lasciando soltanto il contralbero anti vibrazioni e il limitatore di giri, oltre alla valvola parzializzatrice dello scarico in versione semplificata. Memori del bagno di sangue griffato KF, piloti e preparatori si sono tenuti lontani dalla OK che, almeno all’inizio, ha avuto bisogno di un periodo di rodaggio per eliminare tutti i difetti iniziali e raggiungere un buon livello di affidabilità. Oggi la Ok, opportunamente rivista e corretta (eliminazione della valvola sullo scarico, limitatori di giri più bassi), è pronta per lanciarsi nei campionati nazionali. Kart finalmente in grado di offrire prestazioni degne di nota, pesi ridotti e quella benedetta concorrenza che dovrebbe portare, sotto il controllo delle federazioni nazionali, a una serie di miglioramenti. Pro e contro della OK La OK, rispetto ad un monomarca, offre prestazioni più elevate, un peso ridotto, una maggiore semplicità costruttiva e la possibilità di scegliere tra diversi propulsori in modo da non dover essere schiavi del preparatore monopolista che, avendo trovato l’inghippo, noleggia il motore “buono” a cifre esorbitanti. Per evitare questo malcostume in alcuni campionati i motori sono giustamente sigillati e distribuiti dall’organizzatore. Essendo poi una categoria sotto totale controllo delle federazioni nazionali, ci sarebbe un bando di concorso per la scelta dei pneumatici in grado di offrire il migliore rapporto qualità/prezzo e di riuscire a mantenere i costi di iscrizione entro certi limiti. Proprio i pneumatici, in alcuni campionati monomarca, hanno costi elevatissimi con prestazioni e durata mediocri, il che comincia ad allontanare dalle piste molti piloti che non possono permettersi di spendere 400 Euro al giorno per 2 treni di gomme. Ovviamente nel lancio delle categorie OK c’è il discorso dei costi iniziali, ma vale la pena provarci. Tutto il discorso OK, però, ruota intorno ad un elemento essenziale,il più importante: le maggiori prestazioni e alla maggiore selettività della categoria: chi ha provato un kart monomarca sa esattamente a cosa mi riferisco. Pro e contro dei monomarca Il monomarca è sempre stato un modo economico e semplice di avvicinarsi alle competizioni motoristiche. Nel karting, però, ciò non sempre accade. Se, ad esempio, un motore è in produzione da 20 anni, non è giustificato che i ricambi costino come quelli di uno di ultima generazione o anche di più! In 20 anni i costi di stampi e attrezzature sono più che abbondantemente ammortizzati e, nello spirito promozionale, il prezzo dei ricambi dovrebbe essere nettamente più basso. Ciò spesso non è accaduto e vedere un pistone di un motore monomarca costare dal 30 al 50% in più rispetto ad un analogo componente di un propulsore KZ fa girare le scatole, così come pagare delle gomme mediocri oltre 200 Euro a treno e potervi girare per 2 turni prima di doverle sostituire. C’è sempre bisogno di un monomarca, ma non con questi prezzi! Ma, a parità di costi di gestione del motore, con gomme più performanti e più durature perché scelte in base a una gara di appalto e non in base alle convenienze di un organizzatore, voglio vedere chi correrà con un mezzo con prestazioni inferiori di oltre 2 secondi al giro! Di sicuro se un pistone fosse costato 50 Euro, se un buon treno di gomme fosse stato offerto a 140 Euro e fosse stato buono per una giornata intera mantenendo ottime prestazioni, se le tasse di iscrizione fossero state ragionevolmente basse e, soprattutto, se le prestazioni non fossero state così mediocri, la concorrenza di una OK Nazionale non avrebbe spaventato nessuno! Magari qualcuno comincia a preoccuparsi di fronte all’evidente rischio che il giochino sia sul viale del tramonto… Piace vincere facile, eh? Qualcuno ha mosso una critica piuttosto discutibile all’avvento della OK Nazionale, o meglio delle OK Nazionali visto che saranno 2 (Junior e Senior): che succede se alle gare nazionali si presenteranno anche i piloti internazionali per allenarsi? Ah, piace vincere facile, eh? Per chi ha la memoria corta, diciamo subito che, ai tempi della 100, i piloti di grido correvano spesso e volentieri scontrandosi con piloti locali e specialisti di alcuni tracciati, trovando spesso e volentieri degli ossi duri da sgranocchiare. Io stesso, ai tempi della mia attività di pilota, mi misurai con i mostri sacri del karting internazionale togliendomi enormi soddisfazioni, ben più grandi di quelle che si possono provare nel portare a casa una coppa di plastica per aver vinto davanti a 2 rimbambiti. Il fatto di correre contro i grandi campioni permette ai giovani di imparare e crescere, di conoscere i propri limiti e di mettersi in mostra davanti ai team e costruttori più importanti. Come si diceva un tempo “chi vola vale…”, e chi non vola… farebbe meglio a cambiare sport o a non piagnucolare quando il gioco si fa duro!